RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - «Non fu saccheggio, assolvete i manifestanti»

Genova, 7 Novembre 2007

«Non fu saccheggio, assolvete i manifestanti»
gli scontri al g8 in tribunale
La prima arringa difensiva respinge le pesanti richieste dell'accusa: «È un processo politico: ci furono solo reati veniali»

I pm parlano di devastazioni e saccheggi. La difesa replica minimizzando: tutt'al più danneggiamenti e furti. E la colpa se durante il G8 genovese l'ordine pubblico andò in tilt non è dei manifestanti, ma dei carabinieri, mentre la morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda «è responsabilità della polizia che chissà perché decise di non intervenire per proteggere il Defender dei carabinieri».
Quella dell'avvocato Ezio Menzione è la prima arringa della difesa nell'ambito del processo per gli scontri di piazza durante il G8 genovese. 
Quindici giorni fa, i pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani avevano chiesto per i 25 imputati una condanna complessiva a 225 anni per saccheggio e devastazione in concorso. L'avvocato Menzione, difensore del genovese Paolo Dammicco, trentasei anni, che secondo l'accusa che ne ha chiesto una condanna a 7 anni e sei mesi, scorrazzò dentro un supermercato, chiede addirittura l'assoluzione del suo assistito «per non aver commesso il fatto». Assoluzione piena perché - secondo il legale - ci poteva stare che in quel contesto venissero commessi dei reati, ma furono "peccati veniali" come il furto e il danneggiamento, non certo dell'entità descritta dai due pm. E sostiene la sua tesi con diversi esempi l'avvocato Menzione. Parla di persone fermate durante gli scontri dei giorni del G8 e liberate senza che nemmeno ne venisse convalidato l'arresto. «Sessantasei arresti non furono convalidati - ricorda - ci fu una caccia all'uomo indiscriminata». E poi cita sentenze già pronunciate come quella nei confronti di Mauro Kristoff, arrestato in corso Torino dopo una colluttazione con i carabinieri, e accusato di varie reati, che dopo una condanna in primo grado fu assolto in appello. Anche Dammicco deve essere assolto, ma subito. Parla per ore l'avvocato Menzione, ma inizia la sua arringa dedicandola a Carlo Giuliani perché, dice «era giusto ricordare chi non ha avuto nemmeno un processo pubblico per la sua morte». In fondo all'aula il padre di Carlo, Giuliano, si asciuga una lacrima. «Ma questo - incalza Menzione - è un processo politico perché si indaga anche sulle decisioni da parte delle autorità politiche in merito all'ordine pubblico». E torna sulla morte di Giuliani: «In piazza Alimonda la polizia sarebbe potuta intervenire per proteggere il Defender dei Carabinieri assaltato dai manifestanti, ma non l'ha fatto. Lo stesso Placanica (il carabiniere che sparò il colpo di pistola che uccise Giuliani, ndr) ha più volte sottolineato che se la polizia fosse intervenuta "non sarebbe successo"». E poi, soprattutto, Menzione contesta il "concorso" nel compimento dei reati: «Si può dimostrare - si domanda - che c'era un piano coordinato e condiviso di andare a ledere la sicurezza di tutti i cittadini?». E la sua risposta è«No, ma non si è fatto nulla per dimostrare che quelli che non hanno devastato hanno un concorso morale nei reati. Anche la resistenza è stata contestata in concorso perché, secondo i pm, il tener impegnate le forze dell'ordine avrebbe permesso agli altri manifestanti di continuare nelle devastazioni e nei saccheggi. Se il solo essere presenti alla manifestazione diventa concorso nei reati, questa contestazione va estesa a tutte le migliaia di persone che erano presenti». E ancora: «Esiste una specie delittuosa se l'ordine pubblico è già violato da altri (le forze dell'ordine)? Come è possibile mettere in crisi l'ordine pubblico se altri l'hanno già fatto? Alcuni avrebbero potuto impedire quanto accaduto ma non volevano farlo». Il processo riprende venerdì sempre con le arringhe dei difensori. A inizio dicembre le repliche dei pm.
Intanto, ieri, alla sala "chiamata" al porto di Genova, è stato annunciato un programma (ancora tutto da confermare) della manifestazione del 17 novembre, sempre nel capoluogo ligure. I "vertici" del Gsf e delle altre sigle dell'arcipelago di associazioni hanno invitato i simpatizzanti ad una massiccia e pacifica partecipazione. È previsto un corteo, nel pomeriggio in centro e iniziative culturali al mattino. Presenti tra gli altri, ieri a Genova, Luca Casarini, don Gallo, Giuliano Giuliani.

Isabella Villa