RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Casarini: «Capisco la rabbia dei tifosi, ma niente appelli»

Genova, 14 Novembre 2007

Casarini: «Capisco la rabbia dei tifosi, ma niente appelli»
il leader dei noglobal
«Certi episodi lasciano il segno». La replica di Don Gallo: «I giovani non odiano la polizia. Piuttosto, evitiamo certi commenti»

«Non ho parlato di giusto o sbagliato, ho solo detto che capisco la reazione, la rabbia davanti a fatti del genere e la voglia di sfogarla. 
Ma di appelli non ne ho fatti».
Così ieri ai microfoni di Radio 19 Luca Casarini ha parzialmente ritrattato quanto dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera lunedì. Intervista nella quale Casarini ha sostanzialmente invitato gli ultras a unirsi alla manifestazione genovese. Dichiarazioni esplose sui media in un istante e capaci di creare un ponte tra ira ultras e dissenso no global che fino a ieri aveva trovato terreno buono solamente nei timori di chi dovrà assicurare ordine e sicurezza pubblica il 17 novembre.
Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista e anima no global nel 2001, non condanna il compagno Casarini, lo giustifica. «Se le frasi di Luca sono pericolose? Certo che lo sono, ma più che le parole lo sono i proiettili conficcatisi nella testa di un povero ragazzo in un autogrill - dice al Secolo XIX Caruso - Questo è odio e veleno allo stato puro. Che rischia di riverberarsi in diverse forme». «Ma la manifestazione di Genova - continua - ha gli anticorpi dei contenuti. Certo, sarà una manifestazione pacifica, non "pacificata", e resta il fatto che si inserisce all'interno di un clima di indignazione collettiva. Con gli ultras c'è, innegabile, una matrice comune di dissenso rispetto a tentativi di criminalizzazione. Negli anni '50 i braccianti assalivano il Comune per avere il pane, ma non venivano accusati di terrorismo». Caruso sostiene che le parole di Casarini non turberanno l'unità di intenti, e che rispetto al G8 lo spirito sia totalmente differente. «Nel 2001 c'era l'intenzione di praticare forme anche attive di disobbedienza. C'era l'intento anche di esprimere una certa radicalità all'interno dell'assedio. Oggi non è così». Dissenso totale alle parole dell'ex leader dei disobbedienti è stato espresso da un altro illustre ex del G8, l'eurodeputato Vittorio Agnoletto. «La grande manifestazione pacifica che decine di associazioni stanno organizzando a Genova per sabato non ha nulla a che vedere con le azioni realizzate da gruppi di ultras domenica scorsa - dice l'ex portavoce del Genoa Global Forum - Noi chiediamo verità e giustizia per quanto avvenuto nel 2001, che sia riaperta l'inchiesta sulla morte di Carlo Giuliani, denunciamo il vergognoso comportamento di un parlamento che, affossando la Commissione d'inchiesta, ha garantito l'impunità a chi allora era ai vertici di forze dell'ordine e governo. 
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'assalto alle caserme e al Coni». 
Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto, ideò e presentò a fianco di Luca Casarini la grande convenction di sabato. «Ma che vengano pure, gli ultras - dice ironico - ma a patto che manifestino come faremo noi, senza bandiere e senza sciarpe, soprattutto senza violenza». Don Gallo sostiene che il problema degli stadi e della violenza sia una delle grandi insolute d'Italia. «Basti pensare alla morte del mio amico Claudio Spagnolo, roba ormai di più di 10 anni fa. Eppure il problema è complesso, e allora era interno alle sole tifoserie. Non è uno scontro tra polizia e ultras, è una roba più complicata che coinvolge anche le società, i presidenti, gli sponsor e le televisioni». Il sacerdote chiude sostenendo che a fomentare l'odio non sono i Casarini ma gli opinionisti: «Baget Bozzo scrive che i giovani odiano la polizia. 
Fesserie pericolosissime, c'è troppa gente che si diverte a seminare odio».
Ieri un gruppo di associazioni genovesi ha presentato il proprio appello pacifico affinché venga fatta chiarezza sui fatti del G8. «Questa è una manifestazione politica, non è un corteo contro le forze dell'ordine - ha detto Simone Leoncini, Prc Genova - . L'obiettivo è arrivare alla commissione parlamentare d'inchiesta, non fare cariche».

daniele grillo