RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - G8, corteo tra le barriere

Genova, 17 Novembre 2007

G8, corteo tra le barriere
Circolare del Viminale alla questura: attenzione alle infiltrazioni, anche di gruppi dall'estero

Ai no global, sicuramente, non conviene aumentare il livello della tensione e dello scontro. Nessuno, nel movimento, lo vuole. Anzi: «Vigileremo sulle infiltrazioni», giurano gli organizzatori della manifestazione di oggi. Le infiltrazioni: proprio quelle preoccupano.
Quelle del mondo ultrà, scosso dalla tragedia sull'autostrada ad Arezzo. E i movimenti di estrema destra (che con alcune curve sono contigui): potrebbero approfittare dell'occasione-Genova per alimentare ancora una volta lo scontro con la polizia.
Certo, in questa difficile settimana si è fatto tutto il possibile per attutire l'effetto della morte tragica del tifoso laziale Gabriele Sandri, ucciso dal proiettile esploso da un agente della polizia stradale.
L'accusa di omicidio volontario nei confronti di Luigi Spaccarotella («l'abbiamo praticamente sollecitata noi, già dalle prime parole del questore», rivela una fonte del ministero dell'Interno) potrebbe placare gli animi. Chi ha seguito la vicenda di Arezzo sa che la modifica del capo di imputazione era attesa dopo i funerali di Sandri e prima del corteo di oggi. E cosìè andata.
Basterà? L'ordine di scuderia è sminuire, minimizzare, tranquillizzare.
«Non succederà nulla». «Sarà tutto tranquillo». Risposte uguali, identiche, quale che sia il quartier generale delle forze dell'ordine interpellato. Anche le direttive partite da Roma sono soft. Agli uomini delle digos è richiesta la sorveglianza delle stazioni ferroviarie da cui partiranno i treni che raggiungeranno Genova. Particolare attenzione «ai gruppi oltranzisti e anarchici, che formeranno un unico blocco all'interno del corteo». Nel documento inviato al questore Salvatore Presenti il Viminale raccomanda di innalzare il livello di vigilanza alle stazioni ferroviarie e ai caselli autostradali, per garantire un afflusso ordinato dei manifestanti. In arrivo anche, da diverse regioni d'Italia, cento pullman.
Per quanto riguarda il corteo, la circolare romana non indica segnali specifici di rischio. Si raccomanda, però, «di intensificare l'attività informativa verso gli ambienti più oltranzisti, anche provenienti dall'estero, per evitare che vi siano iniziative di contestazione violenta».
Anche il mondo della contestazione è spaccato. Gli autonomi promettono di disertare la manifestazione e un comunicato di "Autonomia di Classe - Roma" se la prende con il corteo genovese e i suoi organizzatori: «Vogliono tornare a Genova, con le loro (ridotte) moltitudini e la loro disobbedienza di plastica, in processione dietro i cori della chiesa del dissenso».
Gli anarchici della Fai (la Federazione anarchica italiana, ben diversa dalla Federazione anarchica informale degli insurrezionalisti) ricordano soltanto che «l'appuntamento per lo spezzone anarchico è alla partenza presso la stazione marittima. Per chi lo ricorda è la stessa piazza da cui partì il corteo organizzato da Anarchici contro il G8 il 9 giugno del 2001. Lo striscione sarà lo stesso». E Secours Rouge, sito internet dichiaratamente vicino alle Brigate Rosse (nella home page il ritratto di Mario Galesi, ucciso nello scontro a fuoco in cui fu arrestata Nadia Lioce) indirizza le sue attenzioni a un'altra manifestazione, il 12 dicembre a Milano, di sostegno ai terroristi in galera. Il mondo ultrà?
Non ha lasciato, negli ultimi giorni, particolari segni. Ma èil pericolo più temuto, anche se il monitoraggio della digos, almeno ufficialmente, non ha raccolto segnali di particolare allarme.
Le forze dell'ordine schiereranno poco più di mille uomini. Le direttive, ancor più pressanti dopo la tragedia di Arezzo, sono quelle di tenere il più defilati possibile agenti e militari in divisa e mezzi. L'intervento dev'essere limitato ai casi di reale emergenza e, in ogni caso (come già accaduto a Roma durante la visita di George W. Bush), eventuali incidenti devono essere "contenuti" e non fronteggiati con eccessiva veemenza, con il rischio che groppuscoli di violenti, difficili da controllare, si disperdano.
Durante il percorso del corteo sono già stati rimossi tutti i cassonetti dell'immondizia e pure i cartelli della segnaletica stradale. Sigillati, come ormai di prammatica dal G8 del 2001 a oggi, i tombini. Più del cinquanta per cento dei commercianti ha deciso di tenere chiuse le saracinesche: sia temendo il probabile "vuoto" di acquirenti, sia nell'ansia di scontri. Così la città attende la manifestazione in un'atmosfera irreale.
C'è anche chi non si fida. E ieri sera, simbolo di una paura che aumenta esponenzialmente con l'avvicinarsi dell'ora x, un gruppo di operai ha iniziato a nascondere dietro una pesante palizzata di tavole di legno le vetrate del C-dreams, il lounge bar di Costa Crociere, uno dei locali più eleganti del centro cittadino. E a far salire la tensione c'è anche la decisione del Coisp, il battagliero sindacato di polizia che da tempo annuncia (e qualche volta organizza per davvero) manifestazioni di solidarietà con le forze dell'ordine, in coincidenza di quelle del mondo antagonista. Il questore ha dato il via libera al volantinaggio in una decina di piazze, ovviamente lontane dal percorso del corteo. Ma non è un'iniziativa che concorra a rasserenare il clima.

marco menduni