RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - In piazza anche Duccio Bonechi, uno dei 25 accusati di devastazione e saccheggio

Genova, 18 novembre 2007

IL PERSONAGGIO
In piazza anche Duccio Bonechi, uno dei 25 accusati di devastazione e saccheggio
E l´imputato ritorna a Genova "Il movimento non si arresta"

"La commissione d´inchiesta? Questo parlamento non può fare luce su nulla"

Uno degli obiettivi principali del corteo, era quello di contestare le pesanti richieste di condanna della procura di Genova nei confronti dei 25 imputati di devastazione e saccheggio per i disordini del luglio 2001. E ieri a Genova è tornato anche uno "dei 25".
Si tratta di Duccio Bonechi, 34 anni originario di Firenze, ma da anni residente a Padova dove è un attivista dei centri sociali. Radio Onda d´Urto ieri mattina lo ha intervistato mentre in treno, assieme ad altri 800 manifestanti era diretto a Genova.
«Prima di tutto mi sento di dire che, come si dimostra con il processo e la richiesta della procura nei confronti miei e degli altri imputati, la storia non si può riscrivere nei tribunali e neanche con le varie commissioni d´inchiesta che restano comunque all´interno delle istituzioni. La storia e la memoria sono le nostre, quelle di chi è all´interno dei movimenti, e questo è il motivo principale del ritorno a Genova oggi».
I pm Anna Canepa e Andrea Canciani hanno chiesto per Bonechi una condanna a sei anni. I suoi legali avevano chiesto il trasferimento del processo in base alla legge Cirami del governo Berlusconi.
«Nonostante la repressione e i processi - ha aggiunto Bonecchi ai microfoni dell´emittente antagonista - i movimenti non si fermano e non si arrestano. Basti pensare alla Val di Susa e al movimento No Tav, oppure al "No Dalmolin" di Vicenza, per avere la dimostrazione che le persone continuano a lottare per i loro diritti».
«Quanto alla commissione d´inchiesta - ha aggiunto - io personalmente non credo alla possibilità che questo parlamento possa fare luce. Anche perché abbiamo davanti le stesse persone che hanno gestito l´ordine pubblico a Genova. Ricordiamo che l´idea del G8 in Liguria fu del governo di centro sinistra. E poi basta vedere oggi gli atti di questo governo nei confronti degli extracomunitari per capire quale sia il loro pensiero sui diritti. Infine non dimentichiamo che i pm che hanno chiesto i 225 anni di carcere appartengono alla corrente di Magistratura Democratica. Insomma tutto questo la dice lunga su quale potrebbe essere il risultato di una commissione che mette sullo tesso piano le violenze manifestanti e della polizia».
Ieri, durante il corteo, il tema delle condanne che incombono sui 25 imputati di devastazione e saccheggio è stato ripetutamente affrontato sia con interventi ai megafoni che con volantini. Uno dei manifestanti ha poi annunciato che il 7 dicembre, alla vigilia della sentenza, alcuni degli imputati leggeranno una dichiarazione all´esterno del palazzo di giustizia.