RASSEGNA STAMPA

CORRIERE SERA - Basta lacrimogeni pericolosi - La polizia lancerà bombe d' acqua

Roma, 23 dicembre 2008

ORDINE PUBBLICO L' IPOTESI DI COMPOSTI COLORATI PER RICONOSCERE I FACINOROSI
Basta lacrimogeni pericolosi
La polizia lancerà bombe d' acqua

Decisione di Manganelli in vista del G8 alla Maddalena Una commissione tecnica studierà le alternative entro gennaio. Candelotti subito vietati all' interno degli stadi Tessera del tifoso L' annuncio del Viminale: entro la fine dei campionati di A e B le squadre dovranno distribuire le tessere del tifoso

Dopo quaranta anni di onorato e talvolta contestato servizio, la polizia ha deciso di mandare in pensione i candelotti di gas lacrimogeno (orto-cloro-benzal malonitrile) utilizzati per disperdere le manifestazioni di piazza non autorizzate e per respingere gli attacchi degli ultrà fuori e dentro gli stadi. Così, anche in vista del prossimo G8 che si terrà in Sardegna sull' isola della Maddalena, già nel 2009 le forze di polizia torneranno a dotarsi dei vecchi idranti (a getto) e inaugureranno moderni lanciatori d' acqua (a pioggia) che applicano il principio mai tramontato della catapulta. Per disperdere una folla potenzialmente minacciosa, dunque, i reparti mobili ristabilirebbero l' ordine pubblico facendo cadere dal cielo bombe d' acqua (da un chilo, ma anche da 5 e 10 chili) addizionate col più classico dei composti aromatici, l' anilina che tinge di rosso e rende riconoscibili i più facinorosi, e magari con una componente urticante al peperoncino che provoca bruciore agli occhi, alle narici e alla bocca senza, assicurano gli esperti, gli effetti tossici causati dal gas. «I gas lacrimogeni coinvolgono anche chi non c' entra niente, provocando tra l' altro un effetto-guerra. E, a volte, possono essere addirittura controproducenti per le forze di polizia». Partendo da queste considerazioni, il capo della polizia Antonio Manganelli ha dato mandato al prefetto Oscar Fioriolli di individuare una soluzione alternativa entro il 31 gennaio. La commissione tecnica guidata da Fioriolli - che è responsabile di tutta la formazione della polizia e quindi anche del nuovo istituto superiore per l' ordine pubblico - presto dovrebbe fornire soluzioni già sperimentate sul campo, pronte poi per essere messe a punto in vista del G8 della Maddalena: «Il primo senza lacrimogeni», commentano al Viminale. In occasione del G8 di Genova, quando furono sparati ben 6.200 candelotti con gas lacrimogeno, vennero utilizzati anche gli idranti della Forestale a difesa della zona rossa: il getto d' acqua, però, una volta intercettato dalle inferriate diventava una pioggerellina. Ecco allora che, sull' esempio di altri Paesi della Ue, il Viminale si sta orientando sui lanciatori d' acqua. Tutta da mettere a punto, comunque, la nuova tecnica di ordine pubblico negli stadi: di sicuro i gas lacrimogeni non verranno più utilizzati negli impianti, all' interno dei quali provocano gravi problemi soprattutto agli spettatori pacifici non coinvolti nei disordini. Il nuovo corso sull' ordine pubblico, basato sull' affinamento delle tecniche di intervento e sulla formazione, ha permesso al ministro dell' Interno Roberto Maroni di presentare alla conferenza stampa di fine anno un quadro meno drammatico sulla violenza negli stadi: rispetto al 2007, sono diminuiti gli incontri con feriti (meno 25%), i feriti tra le forze di polizia (meno 40%) e le persone arrestate (meno 57%). A questo va aggiunto un minor impiego di personale di rinforzo (meno 23%) che è stato utilizzato in altri servizi. Il ministro Maroni ha annunciato che entro la fine dei campionati in corso tutte le squadre di serie A e B dovranno distribuire la «tessera del tifoso» per certificare quelli «con la T maiuscola, distinguendoli dai teppisti». «Non vogliamo - ha spiegato il responsabile dell' Interno - chiudere gli stadi come ha detto troppo frettolosamente qualche presidente di società di calcio. Noi però dobbiamo garantire la sicurezza, non i bilanci delle società che devono investire sulla tessera del tifoso per avere stadi pieni e sicuri». Dino Martirano negli anni Settanta L' arma chimica L' utilizzo Il gas lacrimogeno è un' arma chimica che causa lacrimazione e bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie, tosse e, a volte, vomito. Viene usato dalle forze di polizia di tutto il mondo per controllare manifestazioni violente o per disperdere quelle non autorizzate. I candelotti sono dotati di una piccola carica termica che, innescata dal lancio o dall' impatto con il suolo, riscalda il contenitore e fa evaporare l' aerosol lacrimogeno. Tra le sostanze impiegate, le più diffuse sono Orto-cloro-benzal malonitrile (gas CS), Dibenzen(b,f)-1,4-ossiazepina (gas CR) e Cloroacetofenone (gas CN) Gli effetti L' effetto dei gas CS, CN e CR può durare dai 30 ai 60 minuti. Ad alte concentrazioni, tutte e tre le sostanze manifestano effetti tossici. Per quanto riguarda i gas CS e CR, possono provocare vesciche cutanee e gonfiori, mentre in caso di inalazione di forti dosi possono comparire congestioni, edemi ed emorragie polmonari. Il gas CN può invece provocare danni alla cornea che vanno da depositi reversibili di acqua fino a congiuntiviti, ulcerazioni, opacità e neovascolarizzazione.

Martirano Dino