RASSEGNA STAMPA

IL MANIFESTO - A piazza Alimonda, sette anni dopo

Genova, 20 luglio 2008

GENOVA 2001 · Tre giorni per non dimenticare
A piazza Alimonda, sette anni dopo

A.F

Il 20 luglio 2001 la morte di un genovese di 23 anni, Carlo Giuliani, a piazza Alimonda.
Il 21 l’assalto di decine di poliziotti ai comandi dei vertici della polizia di Stato alla Diaz di notte che si concluse con 98 feriti alcuni a rischio vita, tutti comunque agli arresti: è per ricordare questi eventi che oggi si va a piazza Alimonda con un corteo che parte da piazza De Ferrari nel primo pomeriggio per essere là, ancora una volta, alle 17,27 il momento esatto in cui sette anni fa partì il colpo da un Defender che uccise Carlo Giuliani ragazzo, come fu scritto sulla targa dell’insegna stradale. E’ per questo che domani sera dal quartiere di San Fruttuoso si sale per via Tolemaide e piazza Alimonda sino alla scuola in via Cesare Battisti ad Albaro.
Le due manifestazioni sono ormai un appuntamento fisso delle giornate a ricordo del G8 che ogni anno rilanciano nuovi temi di riflessioni attraverso dibattiti, incontri emostre. Quest’anno però c’è una variante importante: il sindaco Marta Vincenzi riceverà le vittime della Diaz e Bolzaneto oggi alle 13 a Palazzo Tursi.Un recupero dell’immagine pubblica dopo la scelta dell’amministrazione precedente di non costituirsi parte civile ai processi Diaz e Bolzaneto contro gli imputati e di comparire tra le parti offese solo marginalmente per la rottura di alcuni telefoni nella scuola Pascoli sede del Media center.
Le ferite delG8 non sono rimarginate.
C’è ancora il buco nero della caserma di Bolzaneto dove non si sono mai fatte marce e manifestazioni perché in quei giorni nessuno sapeva quel che avveniva là dentro. La sentenza di primo grado per Bolzaneto ha aperto un dibattito acceso, tanto che alcuni intendono presentare ricorso alla Corte di Strasburgo. E siccome tanti transitarono dalle botte alla Diaz ai soprusi a Bolzaneto, le vittime della scuola hanno chiesto di entrare per qualche ora nella palestra della Diaz. Soli, senza giornalista.Ma nonostante il parere favorevole del prefetto, le pressioni del sindaco Vincenzi, il nulla osta persino della Questura e le pressioni dell’associazione dei presidi, la direttrice della Diaz s’appiglia all’autonomia scolastica: «Continuiamo a sperare che la situazione si sblocchi – dice il consigliere comunale Antonio Bruno - si tratta solo di un incontro privato chiesto dalle vittime».
Paradossalmente il direttore scolastico della media Pascoli, di fronte alla Diaz, ha dato invece l’autorizzazione per ospitare lunedì sera la proiezione di un video di ricostruzione dell’assalto.
Intanto proseguono in questi giorni gli incontri. Sia quelli a margine della mostra «Al lavoro - Genova chiama» allestita da Progetto comunicazione a Palazzo Ducale che quelli organizzati dal Comune. Stamattina al Munizioniere di Palazzo Ducale si parla di tortura insieme al presidente del comitato europeo per la prevenzione della tortura Mauro Palma e diversi altri. Domani alle 18 al circolo Arci conversazione con chi il G8 non l’ha visto perché troppo giovane. Alle 18,30 al teatro Garage di via San Fruttuoso Gloria Bardi presenterà il dossier Genova G8. Martedì pomeriggio tornando al Ducale, dibattito sul meccanismo repressione-violenza e la collaborazione fra le polizie europee con i sociologi Salvatore Palidda dell’università di Genova e Jean-Pierre Masse di Scienze politiche di Parigi e Matthias Monroy di Gipfelsoli Infogruppe.
Martedì pomeriggio, Mario Portanova presenta a Palazzo Rosso «Inferno Bolzaneto» sulla requisitoria dei pm. E per chiudere un altro ritorno, quello dell’ex voce della Mano Negra, Manu Chao sabato 26 luglio alla Fiera del mare, a pochi metri da dove aveva tenuto il concerto nel 2001.