RASSEGNA STAMPA

IL MANIFESTO - G8, Gasparri copre? «Si rassegni, la polizia non è quella fascista»

Genova, 29 novembre 2008

IL GIUDICE SANSA
G8, Gasparri copre? «Si rassegni, la polizia non è quella fascista»
Andrea Fabozzi

«Si deve rassegnare Famiglia cristiana, la commissione parlamentare di inchiesta sul G8 non si farà mai. Basta con l'attacco alle forze dell'ordine». Così ha reagito il senatore Maurizio Gasparri all'editoriale di Adriano Sansa, giudice ed ex sindaco di Genova, oggi presidente del tribunale dei minori di quella città, che sul settimanale dei paolini con il quale collabora da trent'anni ha scritto che «il parlamento ha l'ultima possibilità per fermare il tradimento di Genova».
Giudice Sansa, lei ha già un procedimento disciplinare in corso per aver criticato Berlusconi e il ministro Alfano, ascolterà almeno Gasparri?
Visto che parliamo di Famiglia cristiana potrei rispondere che la rassegnazione è una virtù cristiana, però non è detto che bisogna rassegnarsi sempre. Probabilmente Gasparri non apprezza molto che la polizia con la fine del fascismo abbia acquistato una piena fisionomia democratica. Chi ha la mia età ha visto che le forze dell'ordine sono cambiate molto dal dopoguerra in avanti. Ho lavorato per tanti anni con polizia e carabinieri è ne ho apprezzato l'evoluzione in senso democratico, la lealtà alla Costituzione. Una sensazione diffusa che però dopo il G8 non c'è più. Qualcosa si è rotto.
E cosa la spinge a credere che una commissione nominata da questo parlamento possa rimediare alla rottura?
Non ho fiducia, ma speranza sì. De resto una volta chiarito che la polizia non ha fatto luce e che il governo non vuole, l'unica e ultima possibilità è quella del parlamento. E' vero si tratta di un parlamento particolare, sostanzialmente nominato dai capi partito, ma sono convinto che ci siano parlamentari sia di maggioranza che di opposizione che hanno rispetto della Repubblica.
Strano sentirlo da un giudice, significa che non ha fiducia nei suoi colleghi magistrati?
Al contrario ho grande fiducia ma è difficile che attraverso lo strumento della prova in giudizio si arrivi a più di tanto. Le sentenze sulla Diaz e su Bolzaneto sono state difese dai giudici che le hanno emesse con ragione: se non ci sono prove adeguate contro le singole persone le condanne non si possono e non si devono dare. Ma se è vero che sono stati fatti verbali falsi come è vero, se qualcuno ha protetto chi ha fatto i falsi, se l'inchiesta è stata sabotata e qualcuno ha mentito ai giudici allora la giustizia è stata ingannata e non potrà in nessun caso chiarire ogni cosa. La slealtà di una parte, certo una piccola parte, delle forze dell'ordine ha prevalso nel senso che ha ingannato persino la giustizia.
Adesso su queste slealtà i magistrati di Genova stanno lavorando. Ha fiducia almeno in queste inchieste?
Nelle motivazioni della sentenza su Bolzaneto è stata usata una parola terribile e gravissima a proposito delle forze dell'ordine: tradimento. Ebbene i traditori non sono stati puniti. E questo nonostante le due sentenze di condanna alla fine coinvolgano alcune decine di ispettori, vicecommissari e commissari. Dunque non si è trattato di qualche testa calda. Al G8 qualcosa non ha funzionato questo è certo ma i vertici della polizia sono stati premiati. Sono adesso in posizioni delicatissime nella gerarchia dello stato. Per la democrazia è una cosa inaccettabile, io almeno non mi rassegno. Le dirò una cosa e le ripeto che io ho lavorato molti anni fianco a fianco con le forze dell'ordine. In tutta la mia vita non ho mai sentito disagio passando vicino a un plotone di polizia, ma dopo il G8 qualche vola ho questo senso di inquietudine. E non si tratta di una mia ipersensibilità nevrotica, sento anche io che c'è qualcosa si è spezzato.