RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Le bottiglie molotov entrarono alla diaz

Genova, 25 gennaio 2008

GENOVA. Tornano in scena le bottiglie molotov nel processo sull'irruzionealla Diaz nel corso del G8 genovese. Ne ha parlato ieri in aulal'ispettore dello Sco, Ubaldo Riccitelli, interrogato come testimone delledifese. Rispondendo alle domande dell'avvocato Marco Corini, Riccitelli,recentemente promosso per aver partecipato alla cattura del boss BernardoProvenzano, ha raccontato di aver visto il vicequestore di RomaMassimiliano Di Bernardini, nella palestra della scuola con in mano ilsacchetto azzurro contenente le molotov. Fino ad oggi invece si erasostenuto che le bottiglie-bomba non fossero mai entrate all'interno dellascuola, ma fossero state viste solo nel cortile, riprese nel famosofilmato sul conciliabolo di alcuni alti funzionari di polizia. Riccitelliha raccontato di essere stato il primo dello Sco ad entrare nella Diaz equesto quando ormai la situazione si era calmata e un medico stava giàoccupandosi dei feriti. L'ispettore ha dichiarato di aver visto DiBernardini, che conosceva personalmente per il suo passato allo Sco, a 3/4metri da lui, all'interno della palestra con in mano un sacchettocelestino, evidentemente pesante, che il funzionario di polizia reggevacon una mano. A quel punto a Riccitelli è stato mostrato il filmato delconciliabolo e ha potuto identificare il sacchetto contenente le molotovcome quello precedentemente in mano a Di Bernardini. «A questo punto loscenario cambia - ha commentato l'avvocato Corini - cade una parte delteorema sostenuto dall'accusa: per coprire la "macelleria messicana" lapolizia mette le molotov nel cortile. In realtà quelle bottiglie eranostate anche all'interno dellla scuola e questo può aver tratto in ingannola polizia». Della questione si tornerà a parlare nell'udienza dimercoledì prossimo.