RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Al G8 violenze indegne

Genova, 29 marzo 2008

«Al G8 violenze indegne»
L'avvocato dello Stato si scusa per il comportamento dei poliziotti a Bolzaneto

«A nome dello Stato chiedo scusa per quello che è successo nella caserma di Bolzaneto nei giorni del G8. Condotte gravissime, inaccettabili per un Paese civile». Scuse come ammissione di colpa. E chi parla non è persona qualunque. È Matilde Pugliaro, legale dell'Avvocatura dello Stato di Genova. Al processo per le violenze che si consumarono nella caserma di Bolzaneto («i comportamenti disumani, raffigurabili in torture», come sostengono i due pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati) Pugliaro è responsabile civile in rappresentanza di tre ministeri: Interni, Difesa e Giustizia. Il che significa che se i 45 imputati verranno condannati e il Tribunale accoglierà le richieste di provvisionale presentate dalle parti offese (oltre 200 persone che chiedono tra i 20 e i 30 mila euro a testa per i maltrattamenti subiti), ai suoi assistiti potrà essere richiesto di contribuire al pagamento dei danni.
Dovrebbe stare dalla parte degli imputati, Matilde Pugliaro, ma anche se l'arringa è in questo senso (e non potrebbe essere altrimenti) le sue parole non nascondono l'imbarazzo. E tutto questo, ma soprattutto le scuse suonano come il preludio a un nuovo coro di richieste, peraltro già entrate nella campagna elettorale, di una commissione parlamentare di inchiesta che faccia luce su quanto realmente accadde a Genova nei giorni del G8 del luglio 2001. E c'è anche da domandarsi, a fronte di queste scuse, come reagirà Roberto Castelli, ministro della Giustizia ai tempi del vertice dei Grandi, che solo la settimana scorsa aveva dichiarato che «a Bolzaneto non ci fu nessuna violazione dei diritti umani». Gioiscono intanto i pochi avvocati (di parte civile) presenti nell'udienza pomeridiana. «Finalmente qualcuno che chiede scusa - commenta per tutti Riccardo Passeggi - sono molto soddisfatto, ma è sempre da vedere chi pagherà il dentista alle persone offese».
Nell'ultima giornata di udienza dedicata agli interventi delle parti civili, dunque, l'Avvocato dello Stato apre il suo intervento elogiando il lavoro dei due pm e la «memoria esemplare» che hanno presentato a conclusione della loro requisitoria per cercare di sintetizzare il loro lavoro (un dvd dal titolo "I giorni di Bolzaneto Genova - Luglio 2001") e riconosce che in quei giorni nella caserma si consumaronono «condotte gravissime» da parte proprio di quelle forze dell'ordine che avrebbero dovuto garantire la correttezza dei comportamenti nei confronti dei manifestanti arrestati. Non usa mai la parola tortura tanto cara ai pm, ma insiste sui «comportamenti inaccettabili». E così chiede scusa, l'Avvocato dello Stato, e precisa che avrebbe voluto costituirsi parte civile, ma che quella è una decisione che può prendere solo la Presidenza del Consiglio.
Ma questo non è successo. Allora lei si scusa «a nome dello Stato» e sottolinea che ci furono comportamenti «indegni di uno Paese civile» anche se - specifica - le «richieste di pena nei confronti di alcuni funzionari sono state un po' troppo severe».
Cerca di barcamenarsi in nome del suo ruolo, l'avvocato Pugliaro, e così afferma «che hanno fatto bene i pm a distinguere tra le condotte dolose e i comportamenti colposi frutto della negligenza di chi ha organizzato male l'evento». E tenta - citando una sentenza - di difendere la posizione dei tre ministeri, prendendo le distanze dagli imputati, per cercare di evitare il riconoscimento della "responsabilità solidale" per il risarcimento dei danni: «Se dovesse essere provato il dolo - afferma - deve essere esclusa la responsabilità dei ministeri in quanto, se un ufficiale agisce nel suo interesse, si rompe il rapporto organico che esiste tra la struttura e i suoi membri». Una tesi, secondo il pm Ranieri Miniati, «difficile da sostenere», ma sarà il Tribunale a decidere così come dovrà pronunciarsi sulle eccezioni prettamente tecniche presentate dall'altro Avvocato dello Stato, Giuseppe Novaresi, che ha sostenuto che alcune richieste delle parti civili non sono state ben motivate in quanto non sarebbero state chiarite le conseguenze sulle parti offese dei comportamenti delle forze dell'ordine.
Lunedì dunque inizieranno a parlare i difensori degli imputati, toccherà alla difesa di Alessandro Perugini (all'epoca vicedirigente della Digos alla Questura di Genova), ma l'udienza di ieri ha fatto registrare un altro aspetto di un certo rilievo. L'avvocato di parte civile Riccardo Passaggi ha "contestato" infatti la richiesta di assoluzione presentata dai pm nei confronti dell'ufficiale di polizia penitenziaria Giuseppe Fornasiere. Petruzziello e Miniati l'avevano motivata sostenendo che Fornasiere non era presente quando i suoi colleghi addetti alla matricola maltrattarono i detenuti in arrivo dalla scuola Diaz dopo l'irruzione della polizia. Lo stesso Fornasiere aveva dichiarato di non esser stato presente la sera del venerdì in quanto a cena in un ristorante della zona e aveva pure presentaato la ricevuta. Poi era andato a dormire. In un altro passaggio però - come ha sottolineato il legale - Fornasiere ammette di aver visto i detenuti maltrattati.

Isabella Villa