RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Processo G8, il pm accusa: «La polizia è omertosa»

Genova, 4 luglio 2008

Processo G8, il pm accusa: «La polizia è omertosa»

Dura requisitoria di Enrico Zucca per le violenze durante il vertice dei Grandi a Genova: «E' stato un processo difficile»
Quattro ore di requisitoria per il pm Enrico Zucca che ha contestato anche la tesi della sassaiola di fronte alla scuola

Ha citato anche il giudice inglese Lord Denning, il pubblico ministero Enrico Zucca nella sua requisitoria per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz, per sottolineare quanto sia stato difficile fare indagini sui poliziotti a causa della loro omertà.
La requisitoria, durata quattro ore e mezza, è iniziata senza alcuna eccezione da parte dei difensori, nonostante il processo rischi la sospensione, se venisse approvato dalla Camera l'emendamento al decreto sicurezza. Contro questa possibilità si è scagliato l'eurodeputato Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum ai tempi del G8, secondo il quale «è fondamentale che il processo sulle violenze alla Diaz si concluda e non venga sospeso a causa della salva premier». «Al tempo il governo Berlusconi fu complice delle violenze e oggi cerca di bloccare il processo».
Citando il giudice inglese Lord Denning, il pm Zucca ha raccontato che bloccò una causa civile contro dei poliziotti «perché argomentò se fosse vero quello che dicono le parti lese, condannate per un  attentato a Birmingham, vorrebbe dire che i poliziotti si sarebbero resi responsabili di falsa testimonianza, di minacce e violenza e che le condanne erano sbagliate». «Sarebbe disse il giudice una vista così terrificante che ogni persona nel Paese direbbe: non è giusto che queste azioni proseguano».
Undici anni dopo però riconobbe l'errore. Il pm, riferendosi al processo in corso, ha spiegato: «Noi riteniamo di aver usato prudenza nelle indagini, ma ora chiediamo alla giustizia rigore. Invochiamo ordine e legge per il rispetto delle persone e dei diritti». «Il G8 nel suo complesso è stato messo fuori da questo processo ha sottolineato perché ci siamo dovuti concentrare sui fatti».
Il pm ha quindi citato il prefetto Ansoino Andreassi, responsabile del G8 a Genova fino all'arrivo del prefetto Arnaldo La Barbera, il quale nella sua deposizione spiegò che all'origine della perquisizione nella scuola Diaz vi fu la ricerca da parte delle forzedell'ordinedel riscattodel loro operato e della loro immagine offuscata dai disordini e dalla morte di Carlo Giuliani, con una azione più incisiva. Andreassi inoltre rivelò che fu decisa dall'alto e dai vertici presenti a Genova.
Il pm ha poi contestato, citando anche alcune deposizioni dei testi della difesa, che ci sia stata una sassaiola da parte degli occupanti la scuola Diaz contro una pattuglia della polizia. L'episodio per l'accusa è importante perché la sassaiola è stato il motivo addotto dai vertici della polizia per decidere l'irruzione nella scuola che sfociò nella «macelleria messicana» e nell'arresto di 93 manifestanti.
Il pm ha ricostruito poi cosa avvenne fuori della scuola prima dell'irruzione: giovani picchiati a manganellate perché tentarono di fuggire all'arrivo della polizia. Tra questi il giornalista free lance inglese Mark Cowell che solo un poliziotto «buono» riuscì a salvare. «Mi sembrava ha riferito Cowell, oggi presente in aula di essere un pallone a cui ognuno voleva dare un calcio».
«La sera del 21 luglio in via Cesare Battisti e nelle vie limitrofe alla scuola ha aggiunto il pm non vigeva neppure il codice penale».