RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Manu Chao, musica per i diritti dell'uomo

Genova, 27 luglio 2008

L'EVENTO A GENOVA
Manu Chao, musica per i diritti dell'uomo
L'artista francese esalta il Goa-Boa con messaggi di tolleranza. E il sindaco Vincenzi presenta la bandiera dei diritti umani

GENOVA. Una bandiera arcobaleno con la scritta "diritti umani per tutti" e la presenza-totem di Manu Chao al festival Goa-Boa hanno chiuso idealmente la Settimana dei Diritti organizzata dal Comune di Genova. Non è stata una giornata facile: il musicista franco-spagnolo si è trincerato dietro una cortina di collaboratori, eludendo l'incontro con il sindaco Marta Vincenzi e Nando Dalla Chiesa, consulente del Comune, per presentare la bandiera dei diritti, sorella quasi gemella dell'arcobaleno per la pacema con bande colorate verticali. La presenta il coordinatore della Tavola della pace Flavio Lotti, che annuncia una manifestazione nazionale davanti alla sede della Rai per il 22 ottobre, giorno dedicato alla marcia Perugia-Assisi, per chiedere una «informazione di cultura e di pace».
Le sigle che sostengono l'iniziativa sono già 1.650 e le iniziative in calendario 800. Tra queste, la petizione per l'istituzione di una Commissione nazionale indipendente per la promozione e la protezione dei diritti umani, in attuazione di una risoluzione dell'Onu del 1993, rispetto alla quale l'Italia è tutt'ora inadempiente.
C'è una novità, tra l'altro, nell'impostazione delle campagne: il punto di partenza è il rapporto sulle violazioni dei diritti che si verificano quotidianamente anche in Italia, presentato dal Comitato per la promozione e la protezione dei diritti umani. Da qui la conclusione: difendere i diritti non significa solo occuparsi della fame nel mondo e dei bambini soldati, ma anche e soprattutto delle vicende più vicine, dai bambini che anche inItalia sono costretti a lavorare, perd i più sottopagati e in condizioni di rischio, ai diritti negati agli stranieri. Guardare più in casa nostra e agire, piuttosto che tranquillizzare la nostra coscienza pensando ai disabili del Sudan. Tutti messaggi che sono contenuti nei trenta cortometraggi che fanno parte della campagna "All Human Rights for all".
L'approdo finale di questa campagna civile è la candidatura di Genova a sede dell'Agenzia dell'Europa unita per i diritti: «Noi ci crediamo» dice il sindaco Vincenzi «e abbiamo già contattato l'Ue. In ogni caso, vogliamo che Genova, superato il trauma del G8, diventi un punto d iriferimento dei diritti». E la presenza d iManu Chao, a sette anni dallo show che infiammò gli animi no global a pochi giorni dal G8, lo conferma. Perché, e questa è la pagina più interessante, mentre in Italia si affrontavano le inchieste su quei giornidi luglio, il cantautore ha continuato a girare il mondo per cantare contro le ingiustizie commesse da governi insensibili ai diritti dei più e per scrivere un nuovo alfabeto della protesta musicale che passi ancora per le idee "Clandestino", ma anche per la bufera sonora del più recente "La radiolina".
Ieri, primo giorno di Goa Boa che si chiuderà stasera con un altro concerto fiume di Manu Chao e Tonino Carotone, fra camper e bivacchi fuori dalla Fiera sventolavano bandiere della pace e in difesa del Tibet, ma soprattutto l'umore di una ribellione diversa da quella del 2001. Non meno determinata.

FABRIZIO BASSO
GIOVANNI MARI