RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - G8, resa dei conti per Perugini

Genova, 4 marzo 2008

Il pm: nessuno sconto per i soprusi nella caserma di Bolzaneto
MASSIMO CALANDRI

«DEVO essere sincero: non mi sono posto il problema», ha confessato a suo tempo Alessandro Perugini. La procura gli chiedeva conto di uno dei tanti soprusi - a lungo in piedi nelle celle, le mani alzate e le facce rivolta al muro - cui furono costretti i no-global detenuti a Bolzaneto. Ieri il pm Patrizia Petruzziello ha ricordato le parole del funzionario di polizia, che durante il G8 era il più alto in grado tra i responsabili del "centro di detenzione temporanea". Il magistrato ha poi sottolineato che un altro vicequestore imputato, la genovese Anna Poggi, «non è credibile» quando giura di non aver visto niente di strano in caserma. «Perché avevano il dovere di fare qualcosa, e molto di più di quello che dicono di avere fatto. Dovevano impedire tutto quello che è successo», accusa il sostituto procuratore, protagonista della quarta udienza dedicata alla requisitoria sua e del collega Vittorio Ranieri Miniati. Perugini e Poggi sono accusati entrambi di abuso d´ufficio e abuso di autorità nei confronti dei detenuti. I pm hanno illustrato la loro posizione e le loro
responsabilità, chiedendo che siano condannati così come gli altri imputati che fanno parte del cosiddetto livello "apicale": ne fanno parte il generale Oronzo Doria, Ernesto Cimino, Bruno Pelliccia e Antonio Biagio Gullotta. Per Perugini i pm hanno chiesto l´assoluzione per mancanza di prove relativamente a tre capi di imputazione che riguardavano presunte violenze su detenuti nell´ufficio trattazione atti.
Stamani la procura si occuperà dei restanti imputati, parte del livello "intermedio" ed esecutori materiali delle violenze. Un capitolo sarà dedicato ai falsi commessi dai pubblici ufficiali nell´ufficio matricola.
Sono 45, in tutto, tra generali, funzionari di polizia, ufficiali dell´Arma, agenti, carabinieri, guardie carcerarie e medici: accusati a diverso titolo di abuso d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell´ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali. Lunedì 10 marzo l´accusa concluderà la sua requisitoria occupandosi dell´area sanitaria e delle responsabilità dei medici imputati, l´ultimo dei quali sarà Giacomo Toccafondi. Quindi, la richiesta di pena e contestualmente la consegna di una monumentale memoria di oltre un migliaio di pagine. Poi toccherà alle parti civili, quindi alle difese. Ultima udienza il 20 maggio, la sentenza è attesa nel giro di qualche settimana.