RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - Vincenzi: "Sul G8 troppi misteri"

Genova, 19 novembre 2008

Vincenzi: "Sul G8 troppi misteri"
"Segnalai per ore i black bloc alle forze dell´ordine, ma nessuno fece nulla"
DONATELLA ALFONSO

NO, GENOVA non ha avuto risposte dalla sentenza sulla Diaz. Ma nemmeno da quelle su Bolzaneto o sulle devastazioni dei black bloc, avverte in Sala Rossa Marta Vincenzi, che insiste: chiedo e chiederò ancora una commissione d´inchiesta, perché ci sia finalmente una sintesi che metta insieme le tante verità, quelle taciute e quelle nascoste, e finalmente si giunga ad una sintesi che permetta, se non una pacificazione che ancora resta difficile, almeno una spiegazione di cosa sia accaduto nei giorni del G8 del 2001. «Sono dalla parte dei genovesi che hanno subito danni, di chi è stato picchiato e anche della polizia che merita di ritrovare la fiducia dei cittadini, ma purtroppo nessun processo finora ha dato risposte esaurienti», dice la sindaco rispondendo alle interrogazioni - con accenti ovviamente diversi - di Simone Farello (Pd), Giuseppe Murolo (An) e Bernabò Brea (La Destra). E racconta il suo pezzo di verità: di quando lei, presidente della Provincia che nelle strutture di Quarto ospitava numerosi manifestanti giunti a Genova da tutta Italia e dall´estero, si accorse «di strani movimenti, di gente che infilava passamontagna e nascondeva corpi contundenti». Quel giorno, «per ore e ore chiamai le forze dell´ordine, avvertii tutti, e rappresentavo un´istituzione, non potevo passare per un cittadino mitomane, chiedendo che qualcuno intervenisse. Non venne nessuno. Se ci fosse stato qualche controllo, mi chiedo e mi chiesi anche di fronte alla commissione parlamentare che mi aveva convocato, sarebbe stata evitata almeno in parte la presenza dei black bloc? Ma nessuno mi ha mai risposto». Alla stessa maniera, troppe altre domande sono rimaste appese per tutti questi anni; e tutti questi pezzi di singole verità nemmeno la scorsa settimana hanno ottenuto una qualche risposta.
Farello le conferma l´appoggio per la richiesta di una commissione d´inchiesta (sta peraltro prendendo forma un´iniziativa parlamentare promossa da parte dei deputati liguri Mario Tullo, Andrea Orlando e Sabina Rossa), e per essere stata nell´aula bunker alla lettura della sentenza; per la stessa ragione l´attacca Murolo, che parla di sottolineare sarcasticamente come le commissioni d´inchiesta non approdino mai ad alcun risultato, e servano solo alla parte politica in sella in quel momento per costituirsi verità preconfezionate e garantire qualche gettone di presenza. Più in là va Bernabò Brea, che addossa tutte le violenze esclusivamente ai manifestanti, e afferma la sua solidarietà verso Vincenzo Canterini, comandante del settimo reparto mobile, unico dirigente condannato, e i suoi uomini. Gli rispondono urlando dai banchi della sinistra, Bruno Delpino e Arcadio Nacini tra tutti. Vedete, chiosa la Vincenzi, l´impossibilità di arrivare ad una verità lascia ancora ferite che non si rimarginano.