RASSEGNA STAMPA

IL GIORNALE - Sede ai no global, reduci sfrattati

Roma, 8 luglio 2009

Sede ai no global, reduci sfrattati
di Diego Pistacchi

Al comitato «Piazza Carlo Giuliani onlus» una sede quasi gratis, a prezzo politico. Ai reduci, ai combattenti per la Patria, ai paracadutisti, lo sfratto. «Riconoscenze» diverse da parte delle istituzioni per chi ha contribuito in maniera assai differente a scrivere la storia più o meno passata di Genova e dell’Italia. E il caso sollevato ieri dal Giornale (sulla delibera di giunta che prevede l’assegnazione di un immobile del Comune a canone più che agevolato all’associazione sorta per perpetuare i valori della rivolta al G8 di Genova) scatena la reazione di chi si è visto recapitare la lettera di sfratto, con tanto di richiesta di pagamenti per migliaia di euro a saldo di affitti arretrati.
Il consigliere comunale de La Destra, Gianni Bernabò Brea, che con la sua interpellanza aveva chiesto spiegazioni alla sindaco circa la sede ai no global, ricordava i molti genovesi che da anni attendono una casa popolare da parte del Comune. Gianni Plinio, consigliere regionale del Pdl, scrive a Marta Vincenzi proprio in riferimento «a quanto appreso da il Giornale», per segnalare la situazione
di diverse «meritorie Associazioni Combattentistiche e d'Arma genovesi» sotto sfratto. L’ultimo caso in ordine di tempo è recentissimo, praticamente contemporaneo alla decisione di ospitare il «Comitato piazza Carlo Giuliani» negli ex uffici del Municipio Valbisagno. A giugno la sezione genovese dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia, con sede in piazza Sturla, ha ricevuto dall’Agenzia del Demanio l’intimazione a pagare «entro il 31 luglio 2009 la somma di 2.066,81 euro». Non solo, con la stessa lettera, i paracadutisti ricevono «formale preavviso di sgombero dell’immobile che dovrà essere lasciato libero da cose e persone entro e non oltre la data del 30 novembre 2009, sotto pena di sgombero forzoso nelle forme di legge». E neppure la riconsegna delle chiavi basterebbe a evitare che l’Agenzia del Demanio si accontenti, perché comunque «ad avvenuto rilascio, verranno richieste le ulteriori indennità di occupazione dovute» da inizio 2009.
Lettere dello stesso tenore erano state già ricevute dall’Associazione nazionale Autieri d’Italia e da altri sodalizi di ex combattenti e reduci, ai quali peraltro lo «sconto» applicato rispetto a un normale canone d’affitto è appena del 10 per cento, mentre il Comune abbatte la pgione del 90 per cento a chi svolge «attività di interesse collettivo» come nel caso riconosciuto al Comitato piazza Carlo Giuliani onlus. «Sono, pertanto, a chiederle - scrive Plinio a Marta Vincenzi - di valutare l'opportunità di individuare, nell'ambito del patrimonio comunale, immobili da assegnare, con canone ridotto, alle Associazioni Combattentistiche e d'Arma sfrattate o sotto sfratto. Converrà con il sottoscritto che una Associazione come quella del "Nastro Azzurro" non può essere discriminata rispetto ad una Onlus denominata "Comitato piazza Carlo Giuliani"».
La reazione del Pdl alla decisione della giunta Vincenzi passa anche attraverso le sconcertate parole del coordinatore metropolitano Gianfranco Gadolla: «Mi vergogno come genovese - chiarisce subito - Piuttosto è un fatto sintomatico del momento che sta vivendo la giunta comunale, ancora legata a concetti di lotta di classe, di comunismo puro. Mi chiedo come il Pd possa andare a un congresso sperando di liberarsi da certi fardelli ideologici se l’amministrazione di una città come Genova sente ancora il bisogno di sostenere le posizioni di associazioni di questo tipo. E soprattutto se lo fa ben sapendo di andare contro lo spirito del 99 per cento dei genovesi che ben ricordano quelle giornate del G8».