RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - G8, la difesa di De Gennaro: non fece mai pressioni sul questore

Genova, 18 luglio 2009

G8, la difesa di De Gennaro: non fece mai pressioni sul questore
Secondo l'accusa, l'ex capo della Polizia e attuale capo dei Servizi avrebbe indotto Colucci alla falsa testimonianza sulla Diaz

«Ho cercato di controbattere a tutte le argomentazioni dei pm. Ci sono molti punti da confutare nella loro tesi». È quanto ha affermato il professor Franco Coppi, difensore dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato dai pm di Genova Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini per induzione a falsa testimonianza. In sintesi secondo l'accusa De Gennaro, attuale direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis), e Mortola avrebbero fatto pressioni sull'ex questore Francesco Colucci affinché mentisse durante il processo per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001.
«La tesi di De Gennaro si basa sulla certezza di non avere mai detto a Colucci di contattare Sgalla (ex portavoce della polizia, ndr) la sera dell'irruzione alla scuola Diaz - spiega Coppi - ci sono elementi sufficienti per stabilire che quella sera l'input non partì da De Gennaro. 
Quella sera inoltre La Barbera (ex dirigente polizia, ndr) e De Gennaro sostennero una conversazione telefonica di un paio di minuti. De Gennaro ricorda che quella telefonata era incentrata sulla necessità di fare intervenire anche i carabinieri». In merito all'ex questore Colucci, Coppi dice: «De Gennaro non ha mai influenzato Colucci, al contrario gli ha sempre detto di dire tutto ciò che ricorda con la massima precisione anche se questo è in contrasto con altre ricostruzioni». Il processo è stato aggiornato con le repliche dei pm al 2 ottobre prossimo.
Alla domanda su cosa accadrebbe in caso di condanna a De Gennaro, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha detto che «qualora ci fosse una sentenza di condanna nei suoi riguardi, sarebbe incompatibile col ruolo che riveste in questo momento».
«Ho sempre fiducia nella magistratura - ha detto Di Pietro intervistato da Klauscondicio - tant'è che ho detto che ero favorevole e resto favorevole alla commissione d'indagine e non alla commissione d'inchiesta sul G8. 
Perché a suo tempo si voleva, attraverso la commissione d'inchiesta, fare il processo ai processi». «Credo invece che l'accertamento delle responsabilità penali debba essere lasciato alla magistratura».