RASSEGNA STAMPA

LA NUOVA SARDEGNA - Maddalena, i no global si preparano all'assalto

La Maddalena, 3 aprile 2009

Maddalena, i no global si preparano all'assalto

Cresce l’allarme sicurezza per il G8 alla Maddalena. I no global si stanno preparando per l’assalto al summit del prossimo luglio. Francesco Caruso, uno dei leader anti G8, ha annunciato una spedizione con imbarcazioni al vertice dei Grandi «per portare la voce dei senza voce tra i potenti». Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha affermato che non verranno tollerate violenze. Intanto aspettano i soldi le imprese che hanno vinto gli appalti: Tremonti non li ha sbloccati.
Gli scontri al G20 di Londra faranno scuola? La crisi economica mondiale modifica gli scenari della contestazione di massa. A pacifisti, movimenti politicizzati, ai No global e antagonisti che già annunciano lo sbarco nell’isola con una flotta di natanti si è aggiunta una variabile difficilmente controllabile: la rabbia di quanti non hanno più un posto di lavoro e di coloro che hanno perso con le banche i risparmi di una vita. Una rabbia che monta contro il “nemico” comune e può scatenarsi all’improvviso verso i simboli, e i rappresentanti, del potere economico. Questo - inserito nel mai cessato allarme sul terrorismo internazionale -, è il fosco quadro che emerge dalle contestazioni londinesi, i cui dirompenti effetti sono febbrilmente allo studio degli analisti del Viminale e dei Servizi italiani, ai quali è demandata la sicurezza nel nord Sardegna in occasione del G8 che si terrà a luglio nell’isola della Maddalena. «Lavoriamo per poter garantire che i lavori si svolgano in perfetta sicurezza, e ribadire la tradizionale ospitalità che contradistingue i sardi, in un’ottica di visibilità planetaria, i cui effetti sono benefici per l’intera isola e per l’Italia, quale è l’evento che stiamo per affrontare», dice il questore di Sassari Cesare Palermi, che non entra nel merito di quanto (per ovvie ragioni) si sta approntando nel Nord Sardegna in tema di prevenzione e sicurezza. Ieri, dopo l’ondata di arresti e il decesso di Londra, il primo a chiedere l’annullamento del G8 sardo è stato Alfio Nicotra, responsabile Pace e Movimenti del Prc. «Un vertice - ha detto - che deve essere sostituito da una sessione straordinaria sulla crisi economica globale dei legittimi organismi delle Nazioni Unite. E non vogliamo nuove Diaz o nuove Bolzaneto», ha concluso Nicotra, riferendosi agli scontri del G8 di Genova nel 2001. «Non tollereremo i violenti - ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini -: abbiamo attivato tutti gli strumenti di prevenzione per garantire un G8 sicuro, un incontro che serve a contribuire alla soluzione positiva dei problemi del mondo, anche ai problemi della povertà, i problemi sociali e ambientali». Gennaro Migliore, esponente di Sinistra e libertà, chiede al governo di annullare l’appuntamento e di adoperarsi fin d’ora affinchè sia garantito il diritto dei cittadini a manifestare. Più interventista, invece, il No Global napoletano Francesco Caruso, che annuncia l’assedio, via mare, dell’isola della Maddalena. Una spedizione con imbarcazioni in nome della lotta della speranza. «Porteremo la voce dei senza voce tra i potenti», annuncia l’esponente dei No Global. Una proposta alla quale ha già aderito don Vitaliano della Sala, il prete dei diseredati di Mercogliano. «Non dovete avere paura dei No Global, ma dei precari, dei lavoratori, dei disoccupati. Della gente che è disperata, che non riesce più a vivere. Le vere proteste arriveranno da loro: sono disperati, e quindi molto, molto arrabbiati», profetizza. «Cancellare il vertice» dice Vittorio Agnoletto, ex leader del global social forum all’epoca del G8 di Genova, ora eurodeputato di Rifondazione Comunista. Agnoletto si dice «molto preoccupato» per le possibili repressioni durante il vertice. «Il punto - sottolinea l’europarlamentare - è che a gestire il vertice sono le stesse persone del 2001. E nulla mi lascia pensare che il loro atteggiamento nei confronti del dissenso sia mutato». Fiducioso, invece, il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, che ha avuto diversi incontri con la struttura organizzativa del G8 alla quale ha avanzato le sue perplessità in relazione alle zone critiche che offre la città di Olbia: il porto, l’aeroporto e la rete viaria (sottodimensionata) che, in luglio, verrà intasata dal traffico dei vacanzieri. «Abbiamo messo a disposizione diverse strutture che ospiteranno le forze dell’ordine e gli addetti alla sicurezza in generale. Mi auguro che tutto vada per il meglio, per la tranquillità dei miei cittadini».

Giampiero Cocco