RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - Diaz, procura generale all'attacco: "Nuovo processo"

Genova, 28 marzo 2009

Dopo la sentenza per il sanguinoso blitz del G8 che ha scatenato furibonde polemiche, scatta la richiesta di appello
Diaz, procura generale all´attacco: "Nuovo processo"

QUESTA sentenza non va. Anche la procura generale ha deciso di appellarla, e con toni che si preannunciano molto critici. Le assoluzioni dei superpoliziotti imputati per lo sciagurato blitz nella scuola Diaz hanno lasciato molte perplessità. Soprattutto ha sorpreso il colpo di spugna sui firmatari dei falsi verbali di arresto, che furono assolti perché in qualche modo «tratti in inganno» da colleghi rimasti sconosciuti. Intanto ieri è stato depositato l´appello delle parti civili e quello dei pubblici ministeri Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca. Inevitabili le polemiche, ed un nuovo dibattimanto.
Il 14 novembre scorso il tribunale, presieduto da Gabrio Barone, aveva condannato 13 dei 29 tra agenti e funzionari sotto processo per l´irruzione, il massacro e l´arresto di 93 no-global ospiti dell´istituto di via Cesare Battisti, la manipolazione delle prove a carico dei fermati. Nove capi-squadra del famigerato Nucleo Anti-sommossa e i loro due superiori, protagonisti materiali dell´assalto a manganellate, più un vice-questore ed un sottufficiale che portarono materialmente fino alla scuola le famigerate bottiglie molotov. Questi gli unici colpevoli al termine di un processo durato quattro anni, alla fine di un percorso giudiziario complicato e drammatico. Nessuna conseguenza per chi aveva sottoscritto i verbali d´arresto farciti di bugie. Ed assolti anche i super-poliziotti - Francesco Gratteri, attuale dirigente dell´Antiterrorismo. E Giovanni Luperi, oggi capo dell´Aisi, l´ex Sisde. Gilberto Caldarozzi, Spartaco Mortola - , che secondo l´accusa avevano invece pilotato l´intera operazione, partecipando al confezionamento delle prove false.
La procura, le parte civili ma soprattutto la procura generale sono di avviso diverso. E chiedono un nuovo processo, con gli stessi imputati.