RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - G8, Taormina torna all´attacco "Perizia sul protettile di Placanica"

Genova, 18 giugno 2009

L´avvocato difensore si è presentato a Palazzo di Giustizia
G8, Taormina torna all´attacco "Perizia sul protettile di Placanica"
L´obiettivo del legale sarebbe quello di arrivare alla revisione del processo

VINCENZO CURIA

E´ RITORNATO alla carica Mario Placanica, l´ex carabiniere a suo tempo scagionato dall´accusa di avere ucciso il giovanissimo Carlo Giuliani, durante i drammatici fatti del G8, il 21 luglio di otto anni fa, in piazza Alimonda. Assoluzione per avere agito, il militare, in stato di legittima difesa. Affatto convinto e soddisfatto della decisione, Placanica, che nel frattempo era stato «pensionato» dall´Arma, si rivolse all´avvocato Carlo Taormina, incaricandolo di fare tutti i passi necessari per dimostrare che lui non aveva esploso il micidiale colpo.
Il noto legale accettò l´incarico, ma la nostra procura della Repubblica respinse l´istanza di revisione finalizzata alla dimostrazione che il proiettile era partito da un´altra arma. Caso chiuso, dunque. Spiegò Taormina in quella occasione. «La richiesta era stata subordinata alla partecipazione della stessa procura all´analisi del proiettile presso l´Università Statale di Milano. Ma ogni disponibilità è stata vana, perché con argomenti speciosi e francamente erronei è stata sbarrata ogni strada». Secondo il legale, la comparazione del proiettile con quello che uccise Giuliani sarebbe stata opportuna poiché la perizia «sembrerebbe non tranquillizzante, tenuto conto dei materiali utilizzati dalla casa costruttrice dei proiettili».
Ieri, invece, a sorpresa, Taormina è ritornato alla carica, su sollecitazione di Placanica. Scortato da un poliziotto, evidentemente per ragioni di sicurezza durante i suoi trasferimenti, Taormina si è recato dal capo della procura, Francesco Lalla, e gli ha chiesto notizie su una seconda istanza presentata a Roma e della quale non sapeva più nulla. Lalla avrebbe spiegato che a Genova - «per quanto di mia conoscenza» - non sarebbe stato trasmesso nulla. Che comunque, dato che Silvio Franz, il magistrato che si occupò del caso, «si trova a Roma per motivi di lavoro», nel più breve tempo possibile avrebbe chiesto chiarimenti in proposito. Praticamente, punto e a capo, dunque. Il caso rimane aperto. Non si può escludere comunque che di fronte ad altri eventuali fatti nuovi che potrebbe produrre Taormina, si potrebbe arrivare addirittura ad una revisione del processo. In ambienti vicini a Palazzo di giustizia si sostiene però che difficilmente si ripeterà un iter processuale durato anni e sviscerato in ogni piega dai magistrati e dagli investigatori.