RASSEGNA STAMPA

L'UNITA' - De Gennaro assolto per il G8 «Non ha mentito sulla Diaz»

Roma, 8 ottobre 2009

De Gennaro assolto per il G8 «Non ha mentito sulla Diaz»
Nel novembre 2008 la condanna per 13 imputati su 29 per una sfilza di reati, dalla violenza privata all’abuso al falso ideologico. Ieri l’assoluzione dell’excapo della polizia e dell’allora capo della Digos di Genova.

di Claudia Fusani

Adesso è una certezza: il blitz sanguinario delle forze dell’ordine nella scuola Diaz l’ultima sera di quei tre giorni d’inferno che furono il G8 di Genova nel 2001, è stata una specie di allucinazione collettiva. O meglio, l’errore di qualche mela marcia dell’amministrazione della polizia che ha male inteso ordini e disposizioni. Dopo la sentenza che nel novembre 2008 ha condannato 13 imputati su 29 per una sfilza di reati, dalla violenza privata all’abuso al falso ideologico, relegando il blitz nella scuola Diaz all'errore di qualcuno molto in basso nella scala gerarchica, ieri a questa verità giudiziaria si è aggiunto un altro tassello. Il gup di Genova Silvia Carpanini ha infatti assolto l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro e l'allora capo della Digos di Genova Spartaco Mortola dall'accusa di istigazione alla falsa testimonianza. Questo processo, che si è celebrato con rito abbreviato, era legato a doppio filo a quello principale sulla Diaz. Anzi, ne era figlio. L'indagine infatti era nata da alcune intercettazioni telefoniche autorizzate durante l'indagine principale da cui risultava che De Gennaro e Mortola facevano pressioni su l'ex questore di Genova Francesco Colucci perché correggesse la sua versione dei fatti su cosa era successo quella notte. Nella stessa udienza, il giudice ha invece rinviato a giudizio per falsa testimonianza Colucci che ha preferito andare avanti con rito ordinario. Le intercettazioni «Assolti per non aver commesso il fatto» dice la sentenza letta dopo appena quindici minuti di camera di consiglio. I fatti erano questi. I pm decidono di mettere sotto controllo alcuni telefoni dopo che all’inizio del 2007 scompaiono dall’ufficio corpi di reato le due bottiglie molotov. Fino a quel punto il questore aveva detto agli inquirenti che lui in realtà quella sera non aveva deciso nulla e che ogni scelta, compresa quella del blitz, era stata concordata con il capo della polizia. Nel maggio 2007 vengono registrate varie telefonate tra Colucci e Mortola dove quest’ultimo, a suo dire su richiesta di De Gennaro, lo convince ad ammorbidire la prima versione. Cosa che succede nell’udienza del 3 maggio tanto che Colucci dice a Mortola: «Ho dato due legnate al pm. Anche il capo mi ha telefonato per dirmi che li ho messi alla sbarra». I pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto due anni. «Non escludo un appello» ha detto ieri Zucca. Soddisfazione tra i legali dell’ex capo della polizia attuale direttore del Dis, il coordinamento dell’intelligence. «È stata riconosciuta - hanno detto Biondi e Coppi - l'assenza di qualunque interesse per De Gennaro di fare modificare la versione dei fatti di Colucci». A parte la sinistra radicale, da Ferrero ad Agnoletto («la giustizia non è uguale per tutti»), l’assoluzione dell’ex capo della polizia riscuote commenti positivi da destra e da sinistra. «Non solo si rende giustizia al diretto interessato, soprattutto questa sentenza è l’ennesima smentita del complotto» ha detto il sottosegretario Mantovano (pdl). Telefonata di felicitazioni a De Gennaro anche da parte del responsabile della sicurezza del pd Marco Minniti. Ora per avere la verità sul sangue di Genova restano solo gli appelli dei vari processi. Altrimenti quel sangue sarà lavato per sempre.