RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - “Genova brucia”, Cristicchi: «Chiedo scusa ai poliziotti sani»

Genova, 6 maggio 2010

DOPO L’ATTACCO DEL COISP PER LA CANZONE SUL G8
“Genova brucia”, Cristicchi: «Chiedo scusa ai poliziotti sani»
La polemica si smorza,ma solo in parte: «Saremo al concerto, gli vogliamo parlare»

GIULIANO GNECCO
NOVE anni dopo, la ferita è ancora aperta. E nuovo sale lo ha gettato Simone Cristicchi durante il concerto del primo maggio in piazza San Giovanni, a Roma, cantando la canzone “Genova brucia” dedicata al G8 del 2001. Si sfiora anche l’incidente diplomatico con il sindacato di polizia Coisp, e alla fine arriva ­ se non la pace ­ una tregua. Il segretario provinciale generale del Coisp, Matteo Bianchi, sottolinea in una nota che «benché il cantautore Cristicchi, che sarà a Genova l’8 maggio per il Trl Awards 2010, sia libero di esprimersi come ritiene opportuno, assumendosene le responsabilità del caso, è ora che tutte le sigle sindacali si schierino dalla parte della polizia di Stato senza dubbi ed incertezze».
Bianchi ricorda «lo sforzo immenso che tutte le forze dell’ordine dovettero sopportare in quei giorni di guerriglia civile quando Genova fu soggetta a devastazioni e gli uomini dello Stato rischiarono la propria incolumità per garantire un altro diritto sancito dalla Costituzione, quello di riunirsi e manifestare». Poi una frase sibillina, che sa di minaccia: Invitiamo tutti i poliziotti non impiegati in servizio il giorno del Trl Award a recarsi per onorarlo come merita». Precisa Bianchi: «Il nostro invito si riferisce a democratici fischi e democratici buuh».
Il Coisp vuole difendere il buon nome della polizia: «Cristicchi infanga chi era in servizio in quel giorno», accusa Bianchi. Ma la canzone fa riferimento agli agenti che hanno commesso reati: «È giusto punire le mele marce», concede il segretario del sindacato. Tuttavia, nella puntata di Victor Victoria, che lo ha visto ospite di Victoria Cabello su La7, Cristicchi ha fatto un passo indietro: «Chiedo scusa pubblicamente se ho offeso qualcuno, non era quello il mio intento ­ assicura ­ “Genova Brucia” non voleva essere un’accusa verso tutte le forze dell’ordine, ma una critica nei confronti di alcuni poliziotti che abusano del loro potere».
È questo il punto d’incontro fra sindacato e cantautore: le mele marce ci sono, ed è giusto denunciarle, senza colpevolizzare un’intera categoria. Bianchi raccoglie il gesto distensivo di Cristicchi: «Non sapevo si fosse scusato. Se è così, saremo comunque allo spettacolo. E, come segretario del sindacato, spero prima del concerto di poterlo incontrare».
Caso chiuso? Forse.