RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - G8, l´ultima manganellata
Genova, 18 giugno 2008
Il disegno di legge sulla sicurezza deciderà anche del destino degli
imputati oggi ai vertici delle forze di polizia
G8, l´ultima manganellata
Il "salva Berlusconi" potrebbe bloccare i processi Diaz e Bolzaneto
Anche due dei più importanti processi per i fatti del G8 del luglio 2001 a
Genova (Diaz e Bolzaneto) potrebbero venire sospesi se venisse approvato
l´emendamento al decreto sicurezza. Il processo per l´irruzione nella
scuola Diaz è a carico di 29 funzionari e agenti di polizia e quello per
le presunte violenze nella caserma della polizia di Bolzaneto ha 45
imputati tra poliziotti, medici e agenti di polizia penitenziaria. I
giudizi aspettano l´evoluzione degli eventi mente i comitati che chiedono
verità e l´ex portavoce del Genoa Social Forum, Vittorio Agnoletto,
chiedono al presidente Napolitano di non firmare la legge.
Stop ai processi, G8 a rischio
Il "salva Berlusconi" può mettere al riparo anche i vertici della polizia
Se passasse il pacchetto sicurezza sarebbe una lotta contro il tempo
MARCO PREVE
Nel dibattito politico i critici lo chiamano l´emendamento "salva
Berlusconi". Ma il disegno di legge sulla sicurezza, con il quale il
governo vorrebbe congelare migliaia di processi potrebbe rappresentare il
salvagente anche per alcuni imputati genovesi che, guarda caso,
rappresentano il fior fiore della polizia italiana, e che si trovano ai
vertici degli organismi che gestiscono la lotta al crimine organizzato
piuttosto che i servizi segreti. Tutta gente che, se condannata, creerebbe
sicuramente qualche imbarazzo al riconfermato capo della polizia Antonio
Manganelli, che a quel punto sarebbe, forse, costretto a prendere qualche
decisione di tipo disciplinare. Questo per quanto riguarda il dibattimento
Diaz. Per il processo di Bolzaneto invece, il colpo di spugna garantirebbe
all´Italia di schivare una figuraccia internazionale legata a quel carcere
speciale in cui i diritti ebbero lo stesso rispetto che nelle prigioni
sudamericane.
Insomma, i processi del G8 rappresentano un aspetto fondamentale
all´interno della discussione sulla legge che sta per andare in
discussione alale camere.
In queste ore di attesa per conoscere la sorte dell´emendamento, negli
ambienti giudiziari il timore che sia la Diaz che Bolzaneto possano
saltare è forte. Addirittura per il processo sul carcere speciale (45
persone imputate tra poliziotti, medici e agenti di polizia
penitenziaria), sarebbe una beffa visto che il tribunale dovrebbe entrare
in camera di consiglio il 21 luglio.
I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati non commentano ma si
limitano a dire di voler conoscere nei dettagli il provvedimento per poi
prendere eventuali contromisure per cercare di accorciare ulteriormente il
calendario quasi in una sorta di lotta contro il tempo.
Analoga la posizione dei loro colleghi Francesco Cardona Albini e Enrizo
Zucca titolari del processo Diaz, dove tra i 29 funzionari e agenti di
polizia compaiono nomi come quello di Francesco Gratteri e Gianni Luperi.
In questo caso la sentenza è attesa per l´autunno.
In base alle prime notizie provenienti da Roma entrambi i dibattimenti
ricadrebbero nell´elenco di quelli - per reati commessi prima del 30
giugno 2002 - ai quali verrebbe applicata la sospensione di un anno. Alla
ripresa sarebbero necessarie nuove notifiche e nuovi calendari che, per le
vicende del G8, considerato il numero degli imputati, significherebbero
scivolare rapidamente verso la prescrizione.
La norma in discussione non si applicherebbe ai reati con pene superiori
ai dieci anni. Nei due processi del G8 del 2001 viene contestato (oltre ad
altri reati) il falso, che può portare ad una pena massima, ma non
superiore, di dieci anni. Le altre imputazioni, calunnia, lesioni, ed
altro prevedono pene inferiori.
Riccardo Passeggi è uno degli avvocati del Genoa Legal Forum che assiste
le centinaia di parti offese dei processi, i ragazzi pestati alla Diaz e
Bolzaneto. In queste ore c´è già chi sta pensando ad eventuali eccezioni
di incostituzionalità.
«E´ ancora presto per le contromosse ma ci stiamo preparando - annuncia -
. In ballo c´è il principio generale di eguaglianza del cittadino davanti
alla legge. Stabilire la cancellazione per certi reati commessi ad una
certa data arbitraria potrebbe configurare un vizio di illegittimità,
perché andrebbe a ledere il principio costituzionale dell´obbligatorietà
dell´azione penale e anche dell´indipendenza della magistratura».