RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - Diaz, le vittime presentano il conto "La Stato ora paghi quattro milioni"
Genova, 18 settembre 2008
Diaz, le vittime presentano il conto "La Stato ora paghi quattro milioni"
L´accusa: " Il blitz nella scuola fu un gesto eversivo "
Nessuna richiesta danni agli imputati, i ragazzi picchiati esigono il risarcimento dal Ministero dell´Interno
La giovane no-global tedesca massacrata a manganellate che perse tutti i denti chiede centomila euro
MASSIMO CALANDRI
Le vittime della scuola Diaz presentano il conto alla Polizia di Stato: oltre quattro milioni di euro - e solo a titolo provvisionale - per le violenze subìte e l´arbitrarietà degli arresti. Il processo per la sciagurata irruzione del G8 è ripreso ieri mattina, dopo la pausa estiva. La parola è passata ai legali delle parti civili, cioè agli avvocati dei 93 no-global massacrati dagli agenti e poi finiti ingiustamente in manette, inchiodati da verbali truccati e prove fasulle. Al termine delle prime arringhe sono stati chiesti i danni, indicando come responsabile civile il Ministero dell´Interno: mediamente ciascuna vittima pretende quarantamila euro di risarcimento tanto per cominciare (una ragazza tedesca, che perse tutti i denti della bocca a furia di manganellate, parte da centomila). E´ già possibile fare una stima, tenuto conto che alla somma andranno aggiunte anche quelle persone che furono aggredite dai poliziotti nel corso di un altro discusso blitz, quello nella scuola Pascoli. Il conto finirà per oscillare fra i quattro e i cinque milioni. Non sembrano intenzionate a chiedere il denaro ai 28 imputati - per i quali la procura ha chiesto complessivamente 109 anni di reclusione - , ma vogliono rivolgersi direttamente al ministero di appartenenza, come ha efficacemente spiegato uno dei legali, Francesca Costa. L´appartenenza alla Polizia di Stato degli imputati ha evidentemente «agevolato» la commissione dei reati, e allora che sia la Polizia a pagare.
Gli interventi delle parti civili, che proseguiranno per tutto il mese con una cadenza di udienze particolarmente fitta, sono cominciati con Alessandro Gamberini, seguito dai colleghi Filippo Guiglia, Patrizia Maltagliati, Francesca Costa, Riccardo Passeggi. E se Gamberini ha sottolineato l´attiva partecipazione nell´operazione di alcuni tra i più importanti superpoliziotti italiani - Francesco Gratteri e Giovanni Luperi, oggi ai vertici dell´antiterrorismo e dei servizi segreti - , Guiglia si è invece soffermato sulle conseguenze psicologiche che quel brutale intervento ha avuto e continua ad avere sui no-global loro malgrado coinvolti. Passeggi ha cercato di dimostrare la presenza dei capo-squadra della "Celere" nei diversi livelli della scuola, in modo da ricondurre a ciascuno di loro le violenze commesse ad ogni piano della Diaz. Stamani il dibattimento riprende con nuovi interventi delle parti civili.
«Nulla è più eversivo per lo Stato che l´azione del rappresentante delle istituzioni che ne mina la credibilità». Il significativo passaggio è contenuto nella memoria conclusiva depositata ieri dai pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini: 468 fogli con cui la procura ha riscritto una delle pagine più nere nella storia della Polizia di Stato.